La sen. Liliana Segre: 'Cancellare il nome di Vittorio Emanuele III dalle scuole, firmò le leggi razziali'.
La senatrice a vita Liliana Segre, che sopravvisse ai campi di concentramento nazisti, incontrando a palazzo Giustiniani la professoressa Rosa Maria Dell'Aria e i suoi studenti dell'Iti 'Vittorio Emanuele III' di Palermo, dopo la vicenda del video realizzato dai ragazzi e per il quale la docente ha subito una sospensione di 15 giorni, ha fatto sua la proposta di eliminare l'intitolazione di scuole e istituti al re Vittorio Emanuele III, ossia il sovrano che promulgò le leggi razziali nel 1938.
'Cancellare quel 'Vittorio Emanuele III' - ha affermato - non deve essere un lavoro difficile, basterebbe togliere un numero romano... Se dopo tanti anni - ha proseguito - sono ancora molti gli istituti intestati a Vittorio Emanuele III vuol dire che c'è un preoccupante vuoto di memoria e di sentimenti'.
Liliana Segre deve aver evidentemente reperito su internet e studiato la mappa realizzata dal consulente informatico pattese Nino Galante, impeganto particolarmente nel campo degli open data, che nel 2017, in occasione della Giornata della Memoria, realizzò una mappatura delle scuole italiane intitolate al sovrano che firmò le leggi razziali. L'appassionata battaglia civile partiva proprio dall'indignata constatazione che un liceo di Patti fosse intitolato a Re Vittorio Emanuele III. Scriveva Galante: 'Se la scuola italiana ha deciso di celebrare il 27 Gennaio di ogni anno la 'Giornata della Memoria' per ricordare le vittime del razzismo, che senso acquista una tale celebrazione quando si svolge in una scuola che porta ancora il nome di colui che in Italia firmò le leggi razziali?'.
Liliana Segre ha anche commentato: 'Nella mia vita tutti gli occhi delle persone a cui ho visto fare del male erano segnati dall'indifferenza. E quando mi si chiede se ho perdonato, rispondo 'no', e non dimentico. Quello che ho visto era assolutamente troppo, a cominciare dalla freddezza di chi compiva certe azioni'.
'Tuttavia - ha aggiunto la senatrice - non vado nelle scuole a parlare di odio e di vendetta. Anche per questa ragione sto tentando di presentare un disegno di legge contro l'hate speech, cioé quelle parole di odio che oggi fanno ancora più paura. Anche nel vostro filmato sui migranti (nel corso dell'incontro è stato proiettato il video realizzato dagli studenti in cui si parlava delle leggi razziali e del decreto Salvini, alla base del provvedimento disciplinare nei confronti della professoressa Dell'Aria, ndr) è l'indifferenza a regnare sovrana. Ma oggi - ha osservato ancora Liliana Segre - c'è libertà di parola e il vostro caso anche per questo è diventato importante'.
31/05/2019 - Pubblicato da Telepatti.it