Confine ex jugoslavo: Mattarella inaugura a Gorizia la Capitale Europea della Cultura e ricorda le foibe

I problematici rapporti con la Jugoslavia nel secondo dopoguerra, le mire titine sulla Venezia Giulia, la tragedia delle foibe, il confine artificioso all'interno della città di Gorizia sono elementi di un passato non troppo lontano che sono riemersi in questi ultimi giorni di febbraio nell'agenda politica italiana ed europea.

Sabato scorso, 8 febbraio a Gorizia e nella dirimpettaia slovena Nova Gorica si è inaugurato l'anno di eventi di 'Go! 2025', per il ruolo di 'Capitale europea della cultura'. Quest'anno la mission è stata davvero di valenza europeista perchè l'investitura è ricaduta sulle due città transfrontaliere, separate dal muro di reticolati eretto tra le due comunità nel dopoguerra.

La cerimonia si è svolta in piazza Transalpina, situata al confine tra le due città alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della Presidente della Repubblica di Slovenia, Nataša Pirc Musar.

Nel corso dell'evento sono intervenuti il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il vice Primo Ministro e Ministro per le Comunità Slovene Autoctone, Matej Arčon; i Ministri della Cultura Asta Vrečko, per la Slovenia, e Alessandro Giuli, per l’Italia; Marta Kos, Commissaria europea per l’allargamento, Glenn Micallef, Commissario europeo alla cultura.

Successivamente, è stato consegnato il Premio Melina Mercouri a Mija Lorbek, Direttrice dell’ente GO! 2025.
Presenti anche il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e il Sindaco di Nova Gorica, Samo Turel.

Al termine, i due Capi di Stato hanno raggiunto il Municipio di Nova Gorica, dove hanno visitato la mostra fotografica: “L’incontro fra due fiumi e due valli”.

Al suo arrivo in mattinata, il Presidente Mattarella era stato accolto dalla Presidente Pirc Musar a Villa Vipolže. Durante l'incontro Mattarella ha consegnato alla Presidente della Slovenia, l'onorificenza dell'OMRI di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone.


Lunedi 10 febbraio, invece, in occasione del Giorno del Ricordo, che vuol ricordare le vittime delle foibe, si è svolta al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, la celebrazione rievocativa.

La manifestazione è stata aperta dalla lettura da parte dell'attrice Gaja Masciale di due brani tratti dal libro “Le foibe spiegate ai ragazzi” di Greta Sclaunich.

Sono intervenuti il professor Davide Rossi, Vice Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, lo storico Egidio Ivetic, ordinario di Storia moderna all’Università degli Studi di Padova e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Nel corso dell'evento sono stati proiettati degli estratti dal film “La bambina con la valigia” e dal documentario “Rotta 230 - Ritorno alla terra dei Padri” cui hanno fatto seguito i contributi della Sig.ra Egea Haffner e del Sig. Giulio Marongiu, esuli di Pola.

L'orchestra di archi del Conservatorio G. Tartini di Trieste diretta dal Maestro Sandro Tortolano ha eseguito “Adagio” in Sol minore di Tomaso Albinoni e il brano musicale “Concerto” in Sol maggiore “Alla Rustica” di Antonio Vivaldi.

La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, il Vice Presidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, esponenti del Governo, del Parlamento, autorità civili e appartenenti  alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

In precedenza nella Sala degli Specchi, dopo l'indirizzo di saluto del Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Presidente Sergio Mattarella, coadiuvato dal Ministro e dal Presidente della FederEsuli, Renzo Codarin, ha  premiato le Scuole vincitrici del Concorso '10 febbraio - Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.


La vigilia della Giornata del Ricordo era stata caratterizzata da un episodio di intolleranza politica. Come riferisce l'ANSI in una nota, le scritte in sloveno davanti a Basovizza, al monumento che ricorda le vittime delle foibe, oltre ad essere anacronistiche, appaiono proprio nel giorno in cui si aprono i festeggiamenti per Gorizia e Nova Gorica capitali della cultura europea. L'associazione che riunisce i sottufficiali d'Italia esprime per tramite di Gaetano Ruocco, presidente del sodalizio, commentando quanto accaduto al Monumento Nazionale di Basovizza, ferma condanna contro il vile attentato alla memoria e al sacrificio di tanti Italiani trucidati per politiche di pulizia etnica: vandalismi, questi, che offendono il sacrificio di tanti appartenenti alle forze dell’ordine, che furono massacrati proprio a Basovizza. Le foibe sono un problema europeo, infatti oltre agli italiani, vi furono gettati anche sloveni, croati, serbi e montenegrini. Non avere rispetto per i morti è sinonimo di forte imbarbarimento.

10/02/2025 - Pubblicato da Telepatti.it
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