Palermo, Riccardo Muti torna a dirigere l'Orchestra del Teatro Massimo dopo 50 anni

Per la Giornata del Teatro, sabato 27 marzo, che ahinoi ricorre in un periodo in cui non cessa di imperversare la pandemia di Covid e il Governo non ha potuto acconsentire che i luoghi di spettacolo siano aperti al pubblico, Palermo ritorna capitale e vede il grande direttore d'orchestra Riccardo Muti ritornare in città dopo cinquant'anni per dirigere l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo.
 
In programma la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi con Joyce El-Khoury (Soprano) Martina Belli (Mezzosoprano) Francesco Meli (Tenore) Riccardo Zanellato (Basso). Maestro del Coro Ciro Visco. Le prove si sono svolte in un clima straordinario di lavoro, tanto che si sta discutendo con il Maestro la possibilità per il suo ritorno sul podio del Massimo nei prossimi anni con un’opera lirica di grande bellezza.
'Il Requiem di Verdi è un grido dell'umanità - ha dichiarato alla stampa Muti - di fronte al mistero della morte. Quello di Brahms è un requiem consolatorio, quello di Verdi no: scritto per la morte di Manzoni, ha in sé una tensione drammatica spaventosa, è un brano difficilissimo, perché Verdi vuole certi pianissimo, certi passaggi quasi parlati. Più lo dirigo e più mi pare inarrivabile'.
 
La presenza in città di un personaggio del valore di Muti certo non poteva passare inosservato da un sindaco tanto sensibile come Leoluca Orlando... così Muti riceverà a Palazzo delle Aquile dalle mani del primo cittadino la cittadinanza onoraria di Palermo per l'impegno profuso nel diffondere i valori della pace e della comunione tra i popoli, attraverso il linguaggio universale della musica. Dunque, da sabato Muti sarà finalmente concittadino del suo grande 'protettore', il sovrano che lo fa sognare: Federico II, metà tedesco e metà uomo del Sud. 'Quando avevo appena sei anni - spiega - i miei genitori mi portarono in calesse verso Castel del Monte, fu allora che vidi per la prima volta quel monumento, l'ultimo di Federico, come una corona posta sul terreno. Ne fui attratto immediatamente e da quel momento in poi ho studiato a lungo la magnifica figura di un uomo così illuminato. Fu scomunicato tre volte, era uno molto tosto, che sapeva osare, ma per tutta la vita fu protettore delle arti, della musica e della letteratura'. 
 
Prima della cerimonia di Palazzo delle Aquile, Muti dirigerà la Kids Orchestra del Teatro Massimo, mostrando entusiasmo per l'impegno della formazione giovanile dell'ente.
 
Nella sua permanenza palermitana, il grande direttore ha avuto modo di prendere posizione a favore delle maestranze del teatro, quei lavoratori che giorno dopo giorno contribuiscono al successo dell'istituzione. 'L'Italia è piena di teatri', dice, 'molti dei quali sono chiusi. Se la Germania avesse lo stesso patrimonio che abbiamo noi, avrebbe ancor maggiore altezzosità nei riguardi degli altri paesi. Il nostro dovere è quello di aprirli, finanziarli e renderli fruibili per la gioia e la consolazione del pubblico di tutta l'Italia'.
 
Nella sua settimana palermitana, domenica 21 marzo ha anche diretto al Teatro Massimo l'Orchestra Giovanile Cherubini (nella foto a sinistra un momento del concerto), per l’esecuzione della Sinfonia n. 3 in Re maggiore D200 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 9 in Mi minore op.95 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák. L'orchestra ha concluso a Palermo una breve tournée che ha toccato anche Bergamo e Napoli. Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Cherubini è un organico di eccellenza che ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani, attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. È composta da giovani strumentisti sotto i trent’anni, provenienti da ogni regione italiana. Tra loro anche il giovane violista palermitano Francesco Paolo Morello.

26/03/2021 22:30:00 - Pubblicato da Telepatti.it
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