Calatafimi: Al Segesta Festival 2016,con 'Medea' torna la grande Tragedia Greca

Grande affermazione ieri sera della  “Medea” da Euripide messa in scena al Teatro Antico di Segesta, per la Regia di Nicasio Anzelmo. Straordinaria l’interpretazione di Cristina Borgogni nel ruolo di Medea. Donna, amante, madre, assassina. Un ruolo che ancora una volta ha saputo interpretare quasi come una seconda pelle. Intensa, coinvolgente dall’inizio della Rappresentazione e fino alla fine, nel momento del maggior pathos, quando a Giasone viene annunciata dal Coro la morte degli amati figli e lì con lui c’è anche la madre assassina per troppo amore: Medea.

Brillante, convincente,  l’interpretazione di Paolo Lorimer nel ruolo di Giasone capo degli Argonauti. Mai sopra le righe, quasi accattivante, un uomo reale, così come del resto è stato il Testo messo in scena dal regista Nicasio Anzelmo, e gli stessi Costumi di Alessandro Calabrese.

Di grande effetto la voce dell’IO di Medea. Una voce da brivido, che incuteva angoscia, paura,spavento. Una voce che rompeva il silenzio della cavea, quasi completamente occupata da spettatori, attenti e soprattutto preparati. Un pubblico davvero variegato e internazionale quello che ha assistito ieri sera alla Prima di Medea.  

Un testo che – come ammette lo stesso regista Anzelmo - partendo dalle radici del celebre mito, lo rielabora per ricavarne una drammaturgia in cui la figura di Medea è affrontata globalmente, facendo leva sul nocciolo che sembra stare alla base di tutto ciò che il mondo antico ci ha tramandato intorno a queste vicende: la famiglia. Infatti, la famiglia può considerarsi uno degli elementi cruciali di questa storia terribile e affascinante al tempo stesso: un marito e una moglie che insieme ai due figli formano un nucleo familiare e, all’interno di esso, desideri, paure, dolori, sogni, gelosie.  Molto si è scritto su Medea e – dice ancora Nicasio Anzelmo - molto ci è rimasto dalla letteratura antica: l’insieme di queste tracce, simili ma incomplete, amalgamate fra loro, può rendere più minuziosa e più dettagliata la storia di questa famiglia, offrendo sia il punto di vista di Medea, sia quello di Giasone. La madre Medea entra di diritto tra le ‘madri assassine’ che uccidono i propri figli per meglio distruggere il marito, togliendo così allo sposo la tracotante tranquillità del padre il cui nome e la stirpe i figli perpetuano”.

 

In scena anche:Alessandra Fallucchi, Roberto Baldassarri,Valentina Ferrante, Ludovica Di Donato

Coro:Alessandro Burzotta, Clara Ingargiola, Bruno Prestigio,Roberta Andronico. Coreografie:Barbara Cacciato- Costumi e scene:Alessandro Calabrese

Aiuto regia:Giorgia di Giovanni, Antonella Compagnini - Assistente alla regia: Roberto Oliveri - Direttore organizzativo:Rossella Compatangelo

 

 

06/08/2016 - Pubblicato da Telepatti.it
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