La memoria e il riscatto a Canicattì, giornata antiracket e antimafia
Si terrà martedì 30 novembre a Canicattì una giornata di piena legalità, promossa dall’associazione “Sos Impresa –Rete per la Legalità” dal titolo “la memoria e il riscatto”.
L’evento promosso dal Coordinamento regionale Sicilia dell’associazione anti racket Sos Impresa accompagnerà la giornata antimafia e antiracket in programma nel comune agrigentino. A distanza di sei mesi, l’associazione antiracket e antiusura “Sos Impresa-Rete per la Legalità” ritorna a Canicattì per organizzare una manifestazione che vuole rimarcare il valore della denuncia, della libertà attraverso una giornata ricca di appuntamenti. Prevista la partecipazione di numerose personalità dello Stato come il Prefetto, Dott.ssa Giovanna Stefania Cagliostro, Commissario Straordinario del governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, il Gen. B. Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, la Dott.ssa Rita Cocciufa, Prefetto di Agrigento.
Il programma della giornata si distribuisce attraverso i seguenti passaggi:
Apertura alle 9.30 con la visita istituzionale e l’omaggio floreale alle cappelle cimiteriali dei Giudici, Beato Rosario Angelo Livatino e Antonino e Stefano Saetta.
Dopo la visita al cimitero, ci si sposterà nella casa dove visse il “giudice martire”, qui il coordinamento regionale della Rete per la Legalità insieme al Centro Studi “Temi” firmerà un protocollo d’intesa con l’associazione “Casa Giudice Livatino”, rappresentata dalla presidente Claudia Vecchio, che sancisce una collaborazione volta a promuovere iniziative che coinvolgeranno il territorio tutto.
A seguire è previsto un incontro al Teatro Sociale Comunale con una rappresentanza di quattro classi di quinta dell’Istituto “Galileo Galilei”, guidate dal dirigente scolastico, il prof. Vincenzo Fontana, con il mondo imprenditoriale, le autorità politiche del territorio e i sindaci della provincia agrigentina.
A portare i saluti istituzionali sarà il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo. Interverranno: Luigi Cuomo, Presidente Nazionale Sos Impresa; Eugenio Di Francesco, Vice coordinatore regionale Rete per la Legalità Sicilia. A portare la sua testimonianza sarà l’imprenditore Michelangelo Mammana. Modererà i lavori Giuseppe Scandurra, Vice presidente nazionale Sos Impresa - Rete per la Legalità. Concluderanno il convegno il Generale dei Carabinieri, Rosario Castello, e il Prefetto, Dott.ssa Giovanna Stefania Cagliostro.
L’associazione antiracket SOS Impresa in questi sei mesi ha accompagnato alla denuncia oltre una decina di imprenditori dell’hinterland agrigentino verso i quali sono stati commessi reati di estorsione, usura e tentata estorsione. Coordinata prima dal referente territoriale, oggi vicepresidente vicario regionale, Eugenio Di Francesco, l’associazione ha coinvolto il mondo ecclesiastico, della scuola, della società civile.
«La presenza del Prefetto nazionale antiracket e del Generale dei Carabinieri Castello – afferma il vicepresidente, Pippo Scandurra - sottolinea l’importanza del ruolo che l’associazione antiracket ha per il territorio agrigentino. Questi mesi di impegno costante, di accompagnamento alla denuncia, ci hanno fatto comprendere quanto importante sia la sinergia che si è creata con l’Arma dei Carabinieri. Anche la collaborazione con il Comando Legione Sicilia e il Comando provinciale dei Carabinieri di Agrigento, guidato dal Colonnello Vittorio Stinco, ci consentiranno di vivere, lunedì 29, un momento di confronto e di sinergia per il contrasto dei fenomeni mafiosi. L’impegno di Eugenio Di Francesco in questi mesi diventa per noi, in campo regionale e nazionale, un modello di operatività e di ascolto da replicare. Aver creato sinergie con le diverse realtà del territorio, fa si che si possa sostenere concretamente imprenditori e aziende».
«La firma di questo protocollo – dice il vicepresidente vicario, Eugenio Di Francesco -diventa occasione di dialogo e di apertura verso un territorio che ha sete e fame di libertà. Di fondamentale importanza il ruolo e la presenza della “Rete per la Legalità” in quanto non si configura come laboratorio di burocrazia ma quale punto di riferimento per il territorio, capace di cerare rinnovamento culturale per abbattere i muri di silenzio e omertà contro tutte le strategie mafiose».
26/11/2021 - Pubblicato da Mannelli Max