Arena di Portorosa: L'alchimia di Bollani e non 'Solo Piano'
Un concerto di Stefano Bollani è qualcosa che ti cambia dentro. Una sua esibizione non è facile da descrivere perchè quella che l'artista regala è un’esperienza irripetibile in cui improvvisazione e comicità si intrecciano con una disarmante semplicità.
Che non sarà un concerto normale di 'Solo Piano' lo si comprende già all’ingresso sul palcoscenico. Bollani indossa una camicia ed un pantalone sportivo. Niente Smoking. Uno sguardo verso la platea e poi a suonare. Quindici minuti di assolo in cui il pianista toscano spazia dalla musica classica al jazz passando per 'Singin' in the Rain' a Fra martino campanaro, con invenzioni musicali proprie del sui genio.
Bollani non si limita solo a suonare. Dialoga con il pubblico, si prende in giro e prende in giro gli spettatori. Interpreta magistralmente 'Bobby Brown (Goes Down)' di Frank Zappa e si diverte intonando “Sopra i vetri” di Enzo Jannacci. Momenti di piacevoli risate si hanno anche con Duccio Vernacoli che ha tradotto in dialetto toscano i successi della musica internazionale da 'I will Survive' di Aretha Franklin a 'Strangers in the Night' di Frank Sinatra passando per 'Let me be' dei Beatles. Arriva il momento di tornare seri con “Il barbone di Siviglia” dello stesso Bollani per avviarsi verso la fine del concerto con un medley di brani scelti dal pubblico. Dodici pezzi suggeriti dagli spettatori che l'artista lega come solo lui sa fare.
Quasi due ore e mezza di puro spettacolo volano via velocemente. Alla fine è un tripudio di apllausi.
Foto: Eugenia Bavatreisand
12/08/2015 - Pubblicato da Telepatti.it